Nove settimane e mezzo? No, quattro! Tim, Wind e Vodafone
scippano gli utenti.
“In metropolitana state attenti ai borseggiatori…” stava
scritto. Messaggio chiaro, lo utilizziamo anche qui: “chi ha un telefono
cellulare stia attento agli scippi dei gestori TIM, Vodafone, Wind”. Circola
insistente la voce che tutte le offerte a rinnovo mensile passeranno ad essere
“rinnovabili ogni 4 settimane”. Questione di lana caprina? I mesi sono 12, le
settimane 52, vale a dire che i rinnovi passeranno dai 12 attuali ai 13 della
nuova gestione.
Certo che i gestori di telefonia mobile già ci avevano
abituati al prelievo forzoso. I primi tempi delle ricaricabili avevano imposto
un balzello di 10.000 lire (5,16 € attuali) per ogni ricarica, all’epoca
esistevano solo due tagli possibili: 50.000 e 100.000 lire. Questo significava
un balzello del 10% sulle più costose e addirittura del 20% su quelle da 50.000
lire. Lo scempio venne bloccato solo dopo anni di questo furto legalizzato, mi
pare da misure ad hoc dell’allora ministro Bersani.
Il paradosso è ancora più evidente se pensiamo che le ricariche da 50.000 lire
le faceva chi aveva meno disponibilità, forse per questo veniva penalizzato… il
pezzente. Lo stesso perverso meccanismo (penalizzare il pezzente) verrebbe
utilizzato con il balzello delle quattro settimane. Chi ha quattrini e non ha
problemi si fa abbonamenti, li scarica dalla sua partita IVA ecc. I fidanzatini
che fanno il versamento mensile per chiamarsi invece… Pezzenti, appunto. Pagheranno
in media l’8% in più di quanto esborsano oggi.
Esaustivo l’articolo apparso tempo addietro su Il
Fatto Quotidiano.
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