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lunedì 2 ottobre 2017

2 ottobre 1968 massacro di Tlatelolco (Messico)

Ph: newsgo

Per non dimenticare
Era il 2 ottobre 1968,  Città del Messico si preparava per le olimpiadi che sarebbero iniziate dal 12 dello stesso mese. Tutto era pronto, tutto tranne quegli studenti che, in seguito agli avvenimenti mondiali del ’68, protestavano e avanzavano richieste. Già dal 27 agosto i ragazzi scendevano in piazza e venivano regolarmente dispersi. I giochi olimpici  sarebbero stati un avvenimento che portava il Messico nelle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, il presidente voleva offrire un'immagine pulita e serena della nazione, gli studenti volevano aumentare la loro visibilità. 
Il presidente Gustavo Diaz Ordaz preparava l’esercito.
Il 2 ottobre, quel maledetto giorno, i ragazzi si ritrovarono in Plaza de las tres culturas di Tlatelolco. Arrivò l’esercito con i blindati, arrivarono elicotteri, arrivarono armati da ogni dove, circondarono la piazza e fecero fuoco ad altezza d’uomo. I corpi dei ragazzi erano un tappeto su quella piazza. Fu massacro per tutta la notte. I corpi venivano rimossi con i camion della spazzatura. Gli uomini in divisa dissero, mentendo spudoratamente, che dai ragazzi arrivavano spari. Il governo parlò di 34 morti, mai si è saputo il numero esatto, sicuramente più di 300.
Nel 1997 il governo fece una commissione di indagine, Luis Echevarria Alvarez, all’epoca segretario del governo, confessò che gli studenti erano disarmati e che tutto venne preparato con cura per mettere a tacere le proteste.
Documenti riservati della CIA e della Casa Bianca rivelarono che il Pentagono inviò in Messico istruttori antisovversione e armi. Molti agenti della CIA si trovavano in Messico in quei giorni, alcuni di loro in una nota informativa scrissero che “la protesta verrà controllata in pochi giorni”. 
Negli stessi scontri venne ferita da spari da un elicottero Oriana Fallaci. Creduta morta venne portata in obitorio, un sacerdote si accorse che era viva e la salvò.

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