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giovedì 19 ottobre 2017

Italia: politica ed etica in conflitto

Abbiamo la fortuna di non vivere in uno Stato Etico, ma di diritto, questo, tuttavia non dovrebbe escludere che chi guida e governa lo Stato debba avere un’etica e debba dimostrarla in ogni momento della sua vita politico/amministrativa.
Tuttavia in Italia esiste una forzatura anche all’etica dei politici e degli amministratori.
Fatta salva la presunzione di innocenza fino a sentenza  definitiva per ogni cittadino italiano, quando ci si trova di fronte ad una condanna in terzo grado, ormai inappellabile, l’etica può prevedere che il soggetto condannato e privato della carica di senatore, oltre che di elettore passivo ed attivo, possa essere interlocutore della massime autorità dello Stato per la formazione di governi, per le elezioni e quant’altro? Fermo restando che all’interno del suo partito possono considerarlo il leader, i dirigenti di altri  partiti  non dovrebbero avere  il buon senso di interloquire con personaggi altri, pur del partito del fuorilegge che rimane  la terza formazione nei sondaggi, possibilmente chiedendo loro una fedina penale pulita?
Totò Riina rimane il capofamiglia per i suoi figli, ed è giusto che così sia, sarebbe però inammissibile che il prefetto di Palermo lo consultasse per farsi dettare l’agenda del mantenimento  dell’ordine pubblico in Sicilia, o così non è?
Per meglio capire chi tratta per il futuro governo dell’Italia, quindi nostro, rivediamo lo specchietto della situazione penale di Silvio Berlusconi tratta da :wikipedia

Procedimenti conclusi
Esito
Procedimenti e capi di imputazione
Sentenze di condanna
·        Processo Mediaset
Frode fiscalefalso in bilancioappropriazione indebita: condanna definitiva a 4 anni di reclusione.
Sentenze
di non doversi
procedere
Prescrizione
·        Consolidato Fininvest
Falso in bilancio.
·        Bilanci Fininvest 1988-1992
Falso in bilancio e appropriazione indebita.
·        Processo Lentini
Falso in bilancio.
·        Corruzione dell'avvocato David Mills[1]
Presunta corruzione dell'avvocato David Mills per indurlo a compiere una falsa testimonianza nei processi All Iberian e Arces.
·        Unipol
Rivelazione di segreto d'ufficio.
·        Corruzione del senatore De Gregorio
Concorso in corruzione.
Intervenuta
amnistia
·        Acquisto dei terreni di Macherio
Falso in bilancio (primo capo di imputazione).
·        Falsa testimonianza
Sentenze
di assoluzione
Il fatto
non costituisce
più reato
·        All Iberian 2
Falso in bilancio, assolto perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato in seguito alle riforme del Governo Berlusconi II.
·        Processo SME (falso in bilancio)
Falso in bilancio, assolto perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato in seguito alle riforme del Governo Berlusconi II.
Il fatto non
costituisce reato
·        Processo Ruby
Prostituzione minorile, assolto perché il fatto non costituisce reato.
Il fatto
non sussiste
·        Processo Ruby
Concussione aggravata, assolto perché il fatto non sussiste.
·        Processo SME
Corruzione giudiziaria, assolto per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste.
·        Tangenti alla Guardia di Finanza
Assolto con formula dubitativa (comma 2 art. 530) anche grazie alla falsa testimonianza dell'avvocato David Mills.[2][3]
·        Medusa cinematografica
Falso in bilancio, assolto in quanto per la sua ricchezza potrebbe non essere stato al corrente dei fatti contestati.
·        Acquisto dei terreni di Macherio
Imputazione per appropriazione indebita, frode fiscale, falso in bilancio (secondo capo di imputazione).
·        Mediatrade
Appropriazione indebita e frode fiscale, assolto per non aver commesso il fatto.
·        Inchiesta Mediatrade di Roma
Evasione fiscale e reati tributari. L'inchiesta di Roma è uno stralcio dell'inchiesta Mediatrade effettuata dai giudici milanesi.
Procedimenti archiviati
·        Traffico di droga
·        Tangenti fiscali Pay-tv
·        Stragi del 1992-1993
Concorso in strage.
·        Concorso esterno in associazione mafiosa
Imputato assieme a Marcello Dell'Utri per riciclaggio di denaro sporco.
·        Caso Saccà
Corruzione e istigazione alla corruzione.
·        Voli di Stato
Abuso nell'utilizzo dei voli di stato.
·        Inchiesta di Trani
Abuso d'ufficio per le pressioni esercitate sul Presidente dell'AGCOM.
·        Laurea di Antonio Di Pietro
Diffamazione aggravata nei confronti di Antonio Di Pietro, accusato di avere ottenuto la laurea grazie ai servizi segreti.
Procedimenti in corso[modifica | modifica wikitesto]
Fase processuale
Procedimenti e capi di imputazione
Udienza preliminare
·        Processo escort
Induzione a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria.
Fase preliminare
·        Inchiesta Ruby Ter
Corruzione di testimoni del Processo Ruby.
Fase istruttoria
·        Finanziamento illecito ai partiti
Finanziamenti illeciti erogati al Movimento Italiani nel Mondo.
·        Corruzione dei senatori Razzi e Scilipoti
Corruzione dei due senatori dell'IdV per passare al PdL.
Dettagli sui procedimenti[modifica | modifica wikitesto]
Procedimenti conclusi[modifica | modifica wikitesto]
Sentenze di condanna[modifica | modifica wikitesto]
Processo Mediaset[modifica | modifica wikitesto]
P.M. Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale, che hanno collezionato 500 000 pagine di atti con rogatorie in vari paesi, il 22 aprile 2005 (ma la notizia resterà riservata fino al 26),[4] hanno richiesto il rinvio a giudizio per 14 indagati[5][6]:
·        Silvio Berlusconi (appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio)
·        Fedele Confalonieri (falso in bilancio)
·        Farouk Mohamed Agrama, detto Frank Agrama (uomo di "appoggio" della Fininvest in America)
·        David Mills (avvocato e marito di Tessa Jowell, ministro del governo di Tony Blair)
·        Daniele Lorenzano (capoacquisti Fininvest)
·        Paolo del Bue (banchiere svizzero)
·        Candia Camaggi (cugino di Berlusconi e consorte, responsabili della finanza svizzera)
·        altri dirigenti di Fininvest e Mediaset.
Oltre a queste sono state stralciate (cioè verranno contestate in procedimento separato) le posizioni di Marina Berlusconi (assurta a presidente Fininvest) e Piersilvio Berlusconi, accusati di riciclaggio di denaro.
Dall'indagine All Iberian nasce questo filone d'inchiesta su due società estere collegate alla Silvio Berlusconi Finanziaria (società lussemburghese), la Century One e la Universal One. Sui conti di tali società hanno lasciato l'ultima traccia i fondi neri «distratti su conti bancari in Svizzera, Bahamas e Montecarlo [...] nella disponibilità degli indagati [...] e gestiti da fiduciari di Berlusconi». La cresta sulla compravendita dei diritti di film made in USA avveniva, secondo l'ipotesi accusatoria, in modo illegale: Mediaset non li comprava direttamente ma da società offshore (Century One e Universal One e altre come la Wiltshire Trading e la Harmony Gold) che a loro volta li cedevano ad altre società gemelle, facendo lievitare il prezzo ad ogni passaggio. La differenza tra il valore reale e quello finale consentiva di mettere da parte fondi neri.[7]
Berlusconi avrebbe intascato fondi neri (280 milioni di euro in dollari, lire, franchi francesi e svizzeri e fiorini olandesi) in nero, senza pagarvi le tasse e frodando i propri azionisti (falso in bilancio). Ma la difficoltà maggiore per i PM è stato capire come avvenivano tali operazioni, considerato che l'ex premier ha lasciato tutte le cariche sociali nel 1993. Berlusconi avrebbe continuato a occuparsi delle società tramite prestanome. L'ipotesi accusatoria è suffragata dalle testimonianze di Carlo Bernasconi (capo della Silvio Berlusconi Communications), Oliver Novick (responsabile della Direzione Corporate Development) e Marina Camana (segretaria di Bernasconi che, secondo le rivelazioni dell'Espresso, ha raccontato proprio che le indicazioni per gli acquisti venivano da Arcore).[7]
Il 18 giugno 2012 i PM Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro chiedono al giudice una condanna di 3 anni e 8 mesi per frode fiscale di 7,3 milioni di euro.[8]
Il 26 ottobre 2012 i giudici del Tribunale di Milano hanno condannato Silvio Berlusconi a quattro anni di reclusione, una pena più dura di quella chiesta dalla pubblica accusa. Tre anni al produttore cinematografico Frank Agrama mentre il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, è stato assolto per "non aver commesso il fatto". Ai manager Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto sono state inflitte, rispettivamente le condanne a tre anni e otto mesi e un anno e due mesi di reclusione. Le pene sono condonate nella misura di tre anni per via dell'indulto del 2006[9]. Per l'ex presidente del Consiglio i giudici hanno stabilito come pena accessoria l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici e l'interdizione per tre anni a contrattare con la pubblica amministrazione. Agli imputati, in totale undici, veniva contestata la frode fiscale. I giudici hanno disposto un versamento a titolo di provvisionale di 10 milioni di euro da parte degli imputati condannati all'Agenzia delle Entrate. Per Paolo Del Bue (Banca Arner) è stato dichiarato il non luogo procedere per intervenuta prescrizione. Gli altri imputati sono stati assolti o si sono visti riconoscere la prescrizione del reato.[10][11]
Il 9 novembre 2012 Silvio Berlusconi, tramite i suoi legali, ha depositato il ricorso in appello.[12]
L'8 maggio 2013 la Corte d'Appello di Milano conferma la condanna di 4 anni di reclusione, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e 3 anni dagli uffici direttivi.[13]
Il 1º agosto 2013 la sezione feriale della Corte di Cassazione, presieduta da Antonio Esposito, conferma la condanna a 4 anni di detenzione per frode fiscale a carico di Berlusconi (e degli altri tre imputati che avevano presentato il ricorso: Daniele Lorenzano, Gabriella Galetto e Frank Agrama), di cui 3 da non scontare grazie all'indulto del 2006, disponendo tuttavia il rinvio alla corte d'appello di Milano per la rideterminazione della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici.[14]
Il 4 ottobre 2013 la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari presieduta da Dario Stefano si è dichiarata favorevole alla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore in base alla legge Severino che prevede l'incandidabilità per persone condannate a pene superiori a due anni.[15] Sempre per effetto di tale legge, il senatore risulta incandidabile fino al 2019.[16]
Il 19 ottobre dello stesso anno, la Corte d'Appello di Milano, così come disposto dalla Corte di Cassazione, condanna Berlusconi alla pena accessoria di due anni di interdizione dai pubblici uffici.[17]
Il 27 novembre 2013 il Senato della Repubblica vota a favore della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi che dunque perde la carica di parlamentare.[18]
Il 18 marzo 2014 la Corte di Cassazione conferma la pena accessoria di due anni di interdizione dai pubblici uffici, così come inflitta dalla Corte d'Appello di Milano, rendendola così definitiva.[19]
Il 10 aprile 2014 viene confermata la proposta di affidare il condannato in prova ai servizi sociali[20][21] che sconterà poi fino all'8 marzo 2015 presso una clinica per anziani di Cesano Boscone.
Il 14 aprile seguente il tribunale di sorveglianza di Milano deposita l'ordinanza che dichiara espiata la pena per Berlusconi a cui viene restituito così anche il passaporto e viene dichiarata estinta anche la pena accessoria dell'interdizione dei pubblici uffici per due anni ma resta ineleggibile in base alla legge Severino, il cui esame non è stato ancora fissato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo.[22]


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