« È
vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito
fascista.
In
deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio
dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di
voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.
(XII
disposizione transitoria, Costituzione della Repubblica Italiana) »
Negli ultimi tempi purtroppo le manifestazioni con saluti romani, urla di “duce
duce” (successe durante una visita di Salvini a Lecce), l’imbrattamento di
targhe di antifascisti, l’immagine di Anna Frank utilizzata dai fascisti
laziali, e altre amenità simili, assieme e contestualmente ad atti e proclami
dichiaramente razzisti, xenofobi, antidemocratici, hanno caratterizzato la
quotidianità ovunque in Italia e in Europa.
Per contrastare almeno in parte questi fenomeni, è intervenuta anche la
legge Fiano, votata a maggioranza alla Camera ed ora in Senato per approvazione
(hanno votato contro i cinque stelle sostenendo che è misua inutile, bontà
loro), e che dice:
«Chiunque propaganda le
immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito
nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo
attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni
raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne
richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità è punito con la reclusione
da sei mesi a due anni. La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo
se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici» (Fonte: Il
post)
Molti
Comuni si sono adeguati a queste scelte vietando la concessione di spazi
pubblici a partiti, enti, associazioni che non si dichiarino contro il fascismo
e che si impegnino all’osservanza della carta costituzionale.
Auspichiamo
che tali scelte vengano assunte in tutte le città italiane e che si prendano
nettamente le distanze da chi evoca il
fascismo, l’intolleranza e la xenofobia come valori.
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